Il tempo inconsapevole

Se ogni giorno potessimo viverlo con la consapevolezza del valore che acquisterà nel tempo, la vita di ognuno sarebbe diversa. Non so davvero come le persone si accorgano del tempo che passa. È che in fondo ognuno ha il proprio modo di fare i conti con gli anni. C’è chi si guarda le tempie argentate e l’espressione matura rimpiangendo la giovinezza e i divertimenti trascorsi. Qualcuno si accorge che i figli sono cresciuti e hanno imparato a cavarsela da soli. Qualcun altro spolvera ricordi non sono più tanto nitidi. Il tempo non ci basta mai, come una coperta troppo corta che ci costringe a scegliere se lasciar scoperti i piedi o le spalle. Gli anni scorrono velocemente e con essi anche molti dei nostri propositi. Eppure passiamo così tanto tempo ad aspettare che certe vite si trasformano in attese, quando basta un attimo di felicità vera per cancellare settimane di noia. Gli anni non li ricorda mai nessuno perché i ricordi sono fatti di attimi. Momenti di grandi ferite o di grande euforia. Il resto si perde. Ma tutti quei ricordi messi insieme sono la tua storia, anche se mentre li vivi hanno un sapore diverso. Il senso è tutto nel passato, in una vecchia fotografia che ti ha scattato la vita e, ad andarla a sfiorare con lo sguardo, ti fa ancora trasalire un’emozione diventata quasi nostalgia. Siamo sempre in bilico tra la brama di ciò che non possediamo e il rimpianto di quello che abbiamo avuto, ed è proprio questo equilibrio maledettamente perfetto a fare di noi degli esseri inconsapevolmente umani.

Lucia Bardeggia

5 Replies to “Il tempo inconsapevole”

  1. Articolo conciso ma ricco di contenuti e di parole preziose, complimenti! Sto scrivendo una tesi sulla memoria e questo articolo mi sta ridando l’ispirazione..Ti citerò nelle font 🙂 Grazie!

    1. Ti ringrazio, sono contenta di esserti stata di aiuto. Certamente, citami pure tra le fonti, sarà un onore. Ciao

  2. Ciao!
    Ho letto quanto scrivi e ne convengo: noi siamo il frutto del nostro passato e viviamo un presente in cui ciò che prima ci ha forgiato, ora ci porta a testimoniare il nostro vissuto.
    Senza passato non siamo nulla.
    Anch’io qualche anno fa ho pubblicato una riflessione sull’argomento ( “Il passato” – ott. 2008 su Racconti Oltre) spinta dalla lettura di scritti disperati che spesso appaiono sul web di chi al proprio passato resta avvinto senza concedersi possibilità alcuna di cambiamento.
    Dicevo che “il passato è passato” e che se esso costituisce la nostra memoria, tale da renderci quali siamo per esperienza e maturità di sentimenti, tuttavia il futuro ci attende come summa di speranze, eventualità, cambiamento.
    Credo che il meraviglioso della natura umana consista proprio nella possibilità di far tesoro delle esperienze passate e progettare il futuro.
    Mi piace quanto hai scritto.
    Trovo la tua riflessione acuta
    anna

  3. Splendido articolo! “Il senso è tutto nel passato” ciò che abbiamo vissuto. Felicità o noia diventano entrambi ricordi malinconici, tristi, perchè passati !
    Ciao…e continua a scrivere…grazie !!!

  4. Ciao!
    hai proprio ragione.. le situazioni diventano veramente importanti, pezzi insostituibili della nostra anima non nel momento in cui vengono vissute, ma quando, a distanza di tempo, ci rendiamo conto di quanto ci hanno fatto bene…!
    bellissimo post, complimenti!
    e grazie per la visita al mio blog!
    un bacio!

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